Anche quest’anno, Brand Finance ha stilato la classifica dei 500 brand più “preziosi” del 2018.

La classifica vede un nuovo leader: Amazon. Il colosso fondato da Jeff Bezos supera Google ed Apple con un colpo di coda e realizza un incremento del suo valore di oltre il 40%, superando i 100 miliardi di dollari

, e promette di proseguire un’ascesa che sembra inarrestabile. Al secondo posto si posiziona Apple, seguita da Google.

Ma come mai questi brand sono riusciti a imporsi come leader di mercato e ad accrescere costantemente il loro valore?

In primis, ciò che rende questi brand delle organizzazioni di successo è la loro costante capacità di evolversi e modificare il mercato attraverso l’innovazione, alzando l’asticella e generando un trend da cui non è più possibile tornare indietro. Il potere di queste aziende è quello di intercettare i bisogni dei consumatori ancora prima che essi li manifestino e di fornire loro gli strumenti necessari per soddisfarli con scelte coraggiose e a volte avveniristiche ed iconiche.

Gli esempi di Amazon ed Apple sono emblematici e dimostrano che, per avere successo e creare valore un brand deve dare esso stesso un valore aggiunto ai consumatori, sia esso, ad esempio, di utilità o di status. Amazon è stato capace di rivoluzionare il mercato, sempre più veloce ed esigente, e la vita dei consumatori, rendendola più semplice e più immediata con un servizio di una rapidità e copertura incredibili. Apple, invece, con la creazione dell’Iphone e di computer come i MAC, ha creato uno status da raggiungere, un nuovo tipo di stile di vita a cui aspirare, con creatività e coraggio. Il brand non è più un brand ma un movimento che coinvolge le persone e le fa sentire parte integrante del sistema che esso rappresenta e ne modifica l’esistenza verso una strada da cui non si può più tornare indietro.

Altri brand che sono nella top 10 dei “most valuable” sono Samsung che come Apple partecipa alla rivoluzione della telefonia e dell’immagine, e Facebook, che tuttavia ha perso qualche posizione a causa degli scandali di Cambridge Analytica, dimostrando che il valore non è una stima fissa e che anche il brand più potente deve essere capace di mantenerlo, non deludendo né mettendo in pericolo il proprio utente.

Vale la pena citare anche l’ingresso in classifica di Spotify e Netflix, due importanti brand dell’intrattenimento musicale e video. Anch’essi sono stati  capaci di dare un valore aggiunto al tempo di chi li sceglie con innovazione e creatività.

In Italia, Gucci è il brand che vede una crescita più alta, seguito da Ferrari e Prada, tre marchi di lusso che sono riusciti a portare avanti la loro mission adeguandosi alle coraggiose e visionarie strategie di cambiamento che stanno rivoluzionando il mercato e, in fondo, anche la società.

Dati presi da Brand Finance. Il metodo utilizzato per stimare il valore di un brand è quello del royalty relief. Questo sistema si basa sul fatto che una società di holding dia in licenza il proprio marchio a una società operativa. Il prezzo figurativo che questa società paga alla proprietaria del brand viene espresso come tasso di royalty. Il valore attuale netto delle royalties rappresenta il valore del marchio.