Da sempre la comunicazione ha cercato di sviluppare un dialogo emotivo con il consumatore, instaurando un legame che andasse al di là del mero commercio, ma rendesse il brand qualcosa di più speciale del semplice prodotto.

Oggigiorno, con l’avvento delle nuove tecnologie, la comunicazione ha subito una drastica evoluzione, diventando non solo più immediata, ma virale e ibridata da una partecipazione corale, in cui il consumatore diventa parte stessa del processo comunicativo del prodotto. È proprio a causa o per merito di questa blanda simbiosi che i brand hanno dovuto scendere in campo e prendere una posizione su questioni attuali e importanti.

I brand si schieranoCome ci racconta l’articolo di Francesco Cardinali sulla rivista MIND di Agosto, ormai i brand non possono più rimanere a guardare quello che il pubblico pensa, dice e fa, ma devono scegliere da che parte stare e devono dichiararlo. A volte urlarlo, come ha fatto Coca Cola nel periodo del Pride Milano, la storica marcia dell’orgoglio omosessuale, quando ha scelto di creare una lattina che rappresentasse l’amore universale, schierandosi apertamente con le coppie arcobaleno, al di là di ogni pregiudizio. Sicuramente, prendere una posizione netta su un tema così delicato non è certo una decisione priva di ripercussioni soprattutto dal punto di vista dell’immagine e della reputation, ma rimanere in un angolo non è più possibile

 

Di fronte a questo coraggioso cambio di rotta da parte di alcuni brand, l’utente informato dovrebbe andare oltre le proprie idee e quello che ritiene giusto e sbagliato e limitarsi a guardare con ammirazione il nuovo corso che stanno prendendo i brand.

Le aziende vengono accompagnate per mano dalla comunicazione, che non vuole più raccontare il prodotto da collocare sul mercato, ma la sua anima e l’anima di chi c’è dietro, perché un brand è fatto di persone, le persone sono fatte di idee e le idee sono potenti. 

Per cui, nel mondo dei social, dove gli utenti possono interagire sempre di più con il brand, i brand stanno iniziando a schierarsi, senza timore di perdere consensi, ma con la certezza di avere un’identità definita e coraggiosa e mostrando al mercato un lato umano troppo spesso dimenticato.